Giocare con il proprio cane non solo è un piacere ma è anche un presupposto essenziale per il corretto sviluppo comportamentale dell’animale. Ci viene naturale pensare che un cucciolo abbia bisogno di giocare, sia per divertirsi che per iniziare ad esplorare sé stesso ed il mondo. E invece i cani adulti? Purtroppo, sono tanti i cani adulti a cui non viene più proposta questa attività, nonostante sia stato dimostrato come i cani continuino a mostrare una propensione al gioco anche in età adulta, sicuramente in maniera maggiore rispetto ai propri cugini lupi.
Il gioco ha effetti positivi nella qualità della vita quotidiana del cane, e ciò è stato verificato anche da alcuni studi scientifici, che hanno visto come il gioco riduca i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Il gioco, quindi, sembra aiutare i cani a ridurre lo stress, elargendo allo stesso tempo grande divertimento sia per il cane che per il proprietario.
Il gioco come attività fisica
Il gioco non fa solo divertire, ma apporta tutti quei benefici al benessere psicofisico tipici dello svolgimento di attività fisica: nello specifico i movimenti espressi durante il gioco aiutano il cane a prendere consapevolezza del proprio corpo ed a misurarsi, a irrobustirsi ma soprattutto a scaricare energie e stress in eccesso.
I benefici cognitivi e sociali del gioco
Un altro giovamento del gioco è la stimolazione cognitiva: poter giocare favorisce le competenze sociali e la flessibilità emotiva del cane. Attraverso il gioco il cane impara ad interpretare meglio chi ha di fronte e ad adattarsi o riadattarsi a situazioni variopinte. Sviluppare capacità di osservazione e di interpretazione dei comportamenti è sicuramente un beneficio anche per il proprietario, che tramite il gioco riuscirà a conoscere meglio la personalità del proprio quadrupede.
Il gioco come strumento di relazione
Per ultimo, ma certamente non per importanza, la condivisione di un momento piacevole rafforza la relazione ed il legame, aumentando l’affettività e migliorando le capacità sociali del cane. Rooney e colleghi già vent’anni fa studiavano come in una sessione di gioco tra cane e proprietario, l’attenzione reciproca e la coordinazione sociale del cane e del proprietario fossero caratteristiche essenziali perché il gioco potesse cominciare.
Come giocare con il proprio cane
Ci sono moltissimi giochi da poter fare insieme al proprio cane. E’ buona regola essere creativi e colorati, imparare ad osservare le caratteristiche individuali del proprio cane, e procedere per tentativi, in modo da capire cosa gratifica maggiormente il proprio animale, considerando sia il tipo di attività, sia l’utilizzo di giocattoli di diversi materiali e consistenze. Tra i giochi classici da fare con il proprio cane c’è il cosiddetto “tira e molla”. Per molti anni si è pensato che questo gioco, seppur competitivo, potesse influire negativamente sulla relazione uomo-cane o addirittura potesse aumentare la “dominanza” del cane (prossimamente vedremo anche perché è sbagliato parlare di dominanza). Vari studi scientifici hanno però dimostrato come non ci sia alcun tipo di correlazione tra il risultato del “tira e molla”, ovvero se il cane “vince” o “perde”, e la manifestazione di “dominanza” del cane nella relazione con il proprio umano. Anzi, dopo una sessione di questo tipo di gioco, i cani si sono dimostrati più ricettivi ai comandi e quelli tra di loro che avevano “vinto” mostravano di ricercare ancora di più l’attenzione giocosa del proprio proprietario, ed erano più coinvolti e motivati. Insomma, se giocate al tira e molla non abbiate paura di far vincere il vostro cane: lo gratifica e fa si che ci veda come un partner di gioco più favorevole.
Bibliografia
1) Smuts, B. (2014). Social behavior among companion dogs with an emphasis on play. In J. Kaminski & S. Marshall-Pescini (Eds.), The social dog: Behavior and cognition (pp. 105–130). San Diego, CA: Academic Press.
2) Bradshaw,J.W.S.,Pullen,A.J.,Rooney,N.J.,2015.Why do adult dogs‘ play’? Behav. Proces. 110, 82–87.
3) Horvath, Z., Doka, A., Miklosi, A., 2008. Affiliative and disciplinary behavior of human handlers during play with their dog affects cortisol concentrations in opposite directions. Horm. Behav. 54, 107–114.
4) Rooney, N.J., Bradshaw, J.W.S. & Robinson, I.H. (2001) Do dogs respond to play signals given by humans? Animal Behaviour, 61, 715–722.
5) Rooney, N.J., Bradshaw, J.W.S., 2002. An experimental study of the effects of play upon the dog-human relationship. Appl. Anim. Behav. Sci. 75, 161–176.