Sicuramente avrete letto, nelle scorse settimane, di questo nuovo studio scientifico che proclama il pastore belga Malinois come la razza più intelligente. Ma è veramente questo quello che emerge dallo studio scientifico, e qual è il messaggio da portare a casa? Analizziamolo insieme.
Innanzitutto…
Nello studio non si parla di intelligenza, proprio perché l’intelligenza in generale non ha una definizione universalmente condivisa e soprattutto, quando si parla di intelligenza, si fa riferimento a diversi dominii della cognizione, ovvero tutti quei processi attraverso i quali un individuo percepisce, registra, mantiene, recupera, usa ed esprime informazioni. Le capacità cognitive sono tante, lavorano insieme per permettere il funzionamento generale di un individuo, e si influenzano a vicenda.
La ricerca scientifica
I ricercatori dell’università di Helsinki in Finlandia hanno selezionato ed analizzato alcune delle abilità cognitive con l’obiettivo di capire se ci fossero delle differenze significative dei tratti cognitivi in cani appartenenti a razze diverse.
Per fare ciò, hanno reclutato più di 1000 cani, appartenenti a 13 razze diverse (Australian Kelpie, Australian Shepherd, Belgian Shepherd Malinois, Border Collie, English Cocker Spaniel, Finnish Lapphund, German Shepherd, Golden Retriever, Hovawart, Labrador Retriever, Mixed Breed, Shetland Sheepdog, Spanish Water Dog). Questi cani sono stati sottoposti ad una batteria di 10 test, chiamata smartDOG™, la quale includeva sette test che misuravano tratti cognitivi e tre test che misuravano il comportamento. Vediamo insieme i singoli test ed i risultati ottenuti dai cani.
- Il primo test era il test del saluto, in cui si valutava il comportamento del cane durante il primo momento in cui si approcciava allo sperimentatore. Il comportamento del cane veniva valutato su una scala da 1 a 7, in cui da 1 a 3 il cane era considerato “timoroso”, 4-5 “indifferente”, 6 era “amichevole”, 7 era “sovraeccitato”. In generale i risultati mostrano che il 12,8% dei cani era timoroso, il 28,2% era indifferente, il 41,1% era amichevole ed l’11,1% era sovraeccitato. La razza più timorose è stata lo Shetland Sheepdog, quella più amichevole il Golden Retriver, mentre quella più sovraeccitata l’Autralian Kelpie.
- Il secondo test misurava il livello di attività del cane per tutta la durata della batteria di test. Al cane veniva fatto indossare un particolare sensore (accelerometro) che forniva un dato sul livello medio di attività di ogni cane. La razza con il livello di attività minore è risultata l’Hovawart, seguito dallo Shetland Sheepdog, mentre il cane che presentava maggior livello di attività era il Belgian Shepherd Malinois.
- Il terzo ed ultimo test per la valutazione del comportamento riguardava l’esplorazione. Veniva valutato su una scala da 1 a 5 il comportamento del cane durante i primi minuti di permanenza nell’ambiente nuovo. I cani che esploravano meno l’ambiente e stavano più vicini al proprietario sono stati gli Shetland Sheepdog e il Finnish Lapphund, mentre i cani che esploravano l’ambiente in maniera più attiva sono stati l’English Cocker Spaniel e il Belgian Shepherd Malinois.
- Il primo test riguardante le capacità cognitive era il test del cilindro. Questo test andava ad indagare l’impulsività ed il controllo inibitorio, ovvero una funzione esecutiva fondamentale, che comporta la soppressione di un comportamento precoce ma inefficace a favore di una risposta più vantaggiosa. Un cilindro scuro con le basi aperte veniva posizionato orizzontalmente di fronte al cane e del cibo veniva messo al suo interno. Per raggiungere il cibo il cane doveva approcciare il cilindro di lato, in modo da poterci infilare dentro il muso e mangiarsi il bocconcino. Una volta che il cane aveva capito bene come procurarsi il cibo dal cilindro, a questo veniva tolta la pellicola scura per diventare trasparente. Il test valutava se il cane riusciva ad evitare di cercare di prendere il cibo, ora visibile, direttamente da davanti e se invece riusciva a girare intorno al lato del cilindro per accedere alla ricompensa. I risultati indicano che i cani più bravi in questo compito sono stati i Border Collie, seguiti dai Mix Breed, mentre la performance peggiore è stata quella dei Labrador Retriever, seguiti dai Belgian Shepherd Malinois.
- Il test del gesto umano, prevedeva che il cane si trovasse di fronte a due ciotole, una delle quali contenente del cibo. Per scegliere quale ciotola approcciare il cane doveva fare affidamento sullo sperimentatore che, tramite 5 gesti differenti, indicava al cane in quale delle due ciotole era presente il cibo. La capacità indagata da questo test è la cognizione sociale. I 5 gesti prodotti dallo sperimentatore erano: indicazione della ciotola con il braccio e l’indice estesi; indicazione della ciotola con il braccio e l’indice estesi per una durata di 2 secondi, dopodiché il braccio veniva abbassato; indicazione della ciotola con il piede; indicazione della ciotola usando il braccio controlaterale e ruotando le spalle nella stessa direzione; indicazione della ciotola usando solo lo sguardo. La razza di cane che ha avuto meno successo in questo test è stata il Finnish Lapphund, seguito dallo German Shepherd, mentre la razza con la miglior performance è stata il Belgian Shepherd Malinois. In generale, tutti i cani sono stati molto bravi a capire il gesto umano e a seguire correttamente le indicazioni, con una media di successo del 79% (SD = 12.9%).
- Il sesto test consisteva nel V-detour test, realizzato per studiare le capacità di risoluzione spaziale. In questo test il cane doveva aggirare una recinzione trasparente a forma di V per accedere ad una ricompensa di cibo posta dall’altra parte. Immaginiamo la recinzione a forma di V: il cane si trova all’esterno della punta della V, mentre in cibo si trova all’interno della punta della V; per poter arrivare al cibo, il cane deve allontanarsi dalla punta della V, fare tutto il giro, entrare nella V e recarsi nella punta dove si trova il cibo. Sostanzialmente il cane deve allontanarsi dalla ricompensa visibile per potervi poi accedere, per cui questo compito è spesso considerato anche una misura del controllo inibitorio. L’88,5% dei cani è riuscito a risolvere il test entro 3 minuti, ma i Golden retriever seguiti dai Labrador Retriver sono stati i più lenti, mentre il Belgian Shepherd Malinois è stato il più veloce.
- Il test irrisolvibile ha come obiettivo quello di valutare la perseveranza, il comportamento di problem solving, la comunicazione diretta verso l’uomo e la cognizione sociale. Consiste in una scatola in cui lo sperimentatore metteva del cibo all’interno. Il cane inizialmente imparava a spostare il coperchio della scatola per prendere il cibo. Dopo un po’ il test diventava irrisolvibile perché il coperchio veniva avvitato alla scatola. Per due minuti lo sperimentatore misurava quanto tempo il cane dedicava ai seguenti comportamenti. Risoluzione indipendente del problema: tentare di risolvere il compito in modo autonomo; comportamento diretto all’uomo: avviare un contatto sociale con lo sperimentatore o il proprietario; abbandono del compito: non dirigere il proprio comportamento verso il compito o una persona. I cani che hanno mostrato più comportamenti di risoluzione indipendente del problema sono stati i German Shepherd e i Belgian Shepherd Malinois, mentre i cani che hanno indirizzato maggiormente il loro comportamento verso una persona sono stati i Golden Retriever. Invece i cani più perseveranti sono stati gli Australian Shepherd, mentre i cani che in percentuale maggiore hanno abbandonato il compito sono stati gli English Cocker Spaniel.
- Il test del ragionamento logico valutava la capacità del cane di fare inferenze sulla base dell’esclusione. Per alcune prove iniziali il cane si trovava di fronte a due barattoli, uno vuoto ed uno provvisto di cibo. Lo sperimentatore sollevava entrambi i barattoli per mostrare al cane dove si trovasse il cibo, in modo che il cane imparasse che il bocconcino si trovava solo sotto uno dei due barattoli. Durante il test invece lo sperimentatore mostrava al cane solamente il barattolo vuoto. Così facendo, il cane poteva scegliere il barattolo contenente il cibo solo per esclusione. Solo il 33,4% di tutti i cani è riuscito a comprendere il compito di ragionamento logico, e non vi erano differenze significative tra le performance delle varie razze.
- Nel test memoria vs gesto, per valutare la cognizione sociale, i cani si trovavano di nuovo davanti ad una scelta tra due ciotole, una contenente del cibo e l’altra vuota. Il cane vedeva prima in quale delle due ciotole veniva messo il cibo, e successivamente vedeva lo sperimentatore indicare la ciotola vuota con il braccio e l’indice estesi. I risultati mostrano che la razza che si è fidata più del gesto umano rispetto alla propria memoria, scegliendo quindi la ciotola vuota è stata il Cocker Spaniel, mentre la razza che più ha scelto la ciotola con il cibo è stata l’Hovawart.
- L’ultimo test aveva l’obiettivo di misurare la durata della memoria a breve termine dei cani. I cani erano di fronte a 3 barattoli, sotto solamente uno dei quali vi era nascosto il cibo. I cani vedevano il momento in cui lo sperimentatore nascondeva il cibo ed erano quindi a conoscenza del barattolo sotto il quale avrebbero trovato la ricompensa. Il test prevedeva 4 fasi, in cui veniva variato il tempo che intercorreva fra il posizionamento della ricompensa sotto uno dei barattoli ed il momento il cui il cane veniva liberato per scegliere uno dei 3 barattoli. Nella prima fase lo sperimentatore posizionava il cibo, dopodiché si aspettava 1 minuto, in seguito al quale il cane poteva andare a fare la sua scelta. Nelle fasi seguenti, il procedimento restava lo stesso, ma il tempo di attesa diventava di 1.5 minuto, 2 minuti e 2.5 minuti, rispettivamente. In questo test i ricercatori non hanno trovato differenze significative tra le performance delle varie razze.
Come avete visto da tutti questi risultati, non sembra ci sia una razza che inequivocabilmente predomina sulle altre nei test comportamentali e cognitivi, bensì ogni razza ha manifestato i propri punti di forza e di debolezza nei vari domini cognitivi. Inoltre, è necessario sottolineare come le differenze che questo studio ha evidenziato possano non basarsi su differenze genetiche tra le razze, ma siano piuttosto dovute a diverse esperienze di vita e/o di addestramento. Infatti, è risaputo che sia fattori genetici che i cosiddetti fattori ambientali abbiano entrambi un’influenza nel comportamento e nella cognizione. Ad esempio, la particolare bravura dei Malinois potrebbe non essere causata da una maggior “intelligenza” della razza, ma piuttosto dal fatto che tendenzialmente i proprietari che scelgono questa razza sono particolarmente attivi dal punto di vista dell’educazione, del training e degli sport cinofili. Per cui la cognizione e il comportamento del cane potrebbero non essere solo un qualcosa ereditato geneticamente, bensì dei tratti appresi ed allenati durante il corso della vita e delle esperienze fatte. I ricercatori finlandesi però promettono che questo sarà proprio il prossimo argomento di studio, per fare più chiarezza sulle potenziali differenze tra razze.
FONTE:
Junttila, S., Valros, A., Mäki, K. et al. Breed differences in social cognition, inhibitory control, and spatial problem-solving ability in the domestic dog (Canis familiaris). Sci Rep 12, 22529 (2022).
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