LE INCREDIBILI CAPACITÀ OLFATTIVE DEL CANE: ORA È IN GRADO ANCHE DI RILEVARE IL NOSTRO STRESS

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Il naso del cane è uno strumento potentissimo, trova cibo e prede distanti, segue tracce, riesce ad identificare un conspecifico, a capirne lo stato emotivo e riproduttivo, scova persone sotto le macerie, trova esplosivi, droga, riconosce malattie.

Ed ora sappiamo anche che è in grado di rilevare il nostro stress.

Ultimamente, stanno diventando sempre più popolari e richiesti i cani da assistenza, grazie al loro comprovato effetto benefico sulla qualità della vita dei loro assistiti.

Ad esempio, i cani a sostegno di condizioni psicologiche come l’ansia, gli attacchi di panico e il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) si sono dimostrati efficaci nel ridurre il numero di attacchi di panico o i sintomi del PTSD, calmando ed “interrompendo l’ansia”.

Tuttavia, non è ancora chiaro quali meccanismi i cani utilizzino per rispondere all’esperienza psicologica del loro proprietario.

Il principale processo fisiologico associato all’ansia, agli attacchi di panico e al PTSD è la risposta allo stress.

Negli esseri umani

lo stress è associato a diversi cambiamenti fisiologici, tra cui il rilascio di epinefrina e cortisolo nel sangue, l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della respirazione, con soppressione della digestione.

Lo stress è, a grandi linee, una risposta fisiologica e psicologica ad una situazione impegnativa (cioè ad un fattore di stress) che viene aggravata quando un individuo non si sente sicuro della propria capacità di superare tale fattore di stress.

La risposta di un individuo allo stress può infatti essere classificata come negativa (minaccia) o positiva (sfida).

Le risposte negative allo stress

avvengono quando una persona non crede di riuscire a superare un fattore di stress, e sono accompagnate da un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.

Una risposta positiva allo stress

invece, si verifica quando un individuo ritiene di avere risorse o le capacità adeguate a superare un fattore di stress ed è spesso accompagnata da una diminuzione della pressione sanguigna. 

Negli ultimi anni diverse ricerche si sono concentrate sulle abilità dei cani di rilevare cambiamenti fisiologici nell’uomo attraverso l’odore. I cani si sono dimostrati in grado di rilevare varie condizioni di salute umane, tra cui crisi epilettiche, ipoglicemia, cancro a vescica, colon-retto, polmoni, ovaie, prostata e recentemente anche infezione da SARS-CoV-2 (COVID-19).

Non è quindi difficile credere che i cani possano essere in grado, tramite il loro potentissimo naso, di rilevare cambiamenti nella fisiologia umana associati a stati emotivi e psicologici, come lo stress negativo acuto. 

Lo studio:

Il recentissimo studio che vi raccontiamo oggi ha voluto proprio indagare se tutto ciò fosse vero. I ricercatori inglesi hanno utilizzato un paradigma sperimentale molto utilizzato nella ricerca sulle capacità olfattive dei cani, chiamato ‘paradigma di bio-rilevamento canino’.

Si tratta di uno stand costituito da varie braccia, al termine delle quali vi sono dei contenitori forati che contengono il campione biologico umano. Il paradigma della bio-rilevazione canina si basa sulla premessa che le cellule del corpo umano rilasciano composti organici volatili (COV) che vengono esalati nel respiro, emanati dalla pelle, trovati nelle urine, nelle feci e nella saliva. I diversi profili di COV possono essere segnali di cambiamenti fisiologici. 

I 4 cani protagonisti di questo studio sono stati addestrati a discriminare dei campioni biologici umani costituiti da respiro e sudore.

Questi campioni biologici venivano prelevati dai soggetti umani sia in condizioni di normalità, quando la persona si trovavano in una situazione neutrale e rilassata, sia dopo aver vissuto un’esperienza altamente stressante. Per essere sicuri che i soggetti avessero veramente vissuto un’esperienza stressante, veniva chiesto loro di compilare un questionario per quantificare lo stress e in più venivano misurati direttamente i marcatori fisiologici legati allo stress, ovvero frequenza cardiaca, pressione sanguigna e ormoni. 

L’ipotesi dei ricercatori è stata:

se i cani addestrati ad un compito di discriminazione olfattiva sono in grado di distinguere con successo campioni di odore raccolti in situazione neutrale dai campioni raccolti dopo essere stati sottoposti a stress, questo dimostrerebbe che esiste un cambiamento dei composti organici volatili (COV) associato alla risposta fisiologica allo stress, che produce un odore rilevabile dai cani.

I risultati:

In effetti i risultati hanno dimostrato che i cani sono in grado di discriminare, con un elevato grado di accuratezza (circa 94%), tra i campioni prelevati in condizioni neutrali e in condizioni di stress psicologico, suggerendo dunque che esiste un profilo di COV associato allo stress psicologico acuto che può essere rilevato da cani addestrati.

FONTE:

Wilson C, Campbell K, Petzel Z, Reeve C (2022) Dogs can discriminate between human baseline and psychological stress condition odours. PLOS ONE 17(9): e0274143.

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